La psicoterapia non è un paese per vecchi. Vero o Falso?

Con la Dott.ssa Silvia Carattoni

Molti credono che con l’avanzare dell’età non si possa trarre giovamento dalla psicoterapia. Chiediamo alla Dott.ssa Carattoni, psicologa e psicoterapeuta, cosa pensa dei pregiudizi più diffusi in merito.

 

  • “Ad una certa età ci si conosce abbastanza”
    A questa affermazione mi sentirei di rispondere che se anche fosse vero, conoscere sé stessi è solo una parte di un percorso di psicoterapia. 
  • “La vita è meno stressante”
    Come dovremmo considerare la conclusione della carriera lavorativa, i figli che lasciano casa oltre le difficoltà che possono accadere in qualsiasi fase della vita?
  • “Ci sono minori margini di cambiamento”
    Io considero i margini di cambiamento all’interno di un percorso comunque profondamente individuali e il terapeuta li costruisce insieme ad ogni singolo paziente. Senza considerare poi che il processo di invecchiamento può accompagnarsi a sintomi d’ansia e depressione per cui una risposta oltre che farmacologica anche psicoterapeutica permette di sfruttare al meglio le risorse di guarigione della persona.
    I cambiamenti fisici, di routine quotidiana, del tessuto sociale in cui si vive necessitano di un nuovo adattamento e a volte si può fare fatica a trovarlo e ci si può sentire persi, senza saper cosa fare oppure lo si sa ma ci si sente bloccati. E ancora, questa fase della vita è per alcuni occasione di un bilancio personale che può essere destabilizzante. Le persone in queste situazioni possono trovare nel terapeuta un interlocutore che li accompagni con le sue competenze nella rielaborazione di ciò che è accaduto o sta accadendo per ritrovare quella “condizione di benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità” che secondo l’OMS è un diritto universale e quindi proprio di ogni età!
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