Gastroscopia: scopri tutto ciò che devi sapere per prepararti al meglio all’esame

Dott.Candeloro Nicola

La gastroscopia, anche detta esofago-gastro-duodenoscopia, è un test diagnostico che consiste nell’esplorare visivamente il tratto digestivo superiore (esofago, stomaco e duodeno) per diagnosticare sospette alterazioni funzionali o malattie dell’apparato gastrointestinale

Quando fare una gastroscopia? In cosa consiste l’esame? Come prepararsi ad una gastroscopia? Scopri tutto ciò che devi sapere!

Come funziona l’esame?

La gastroscopia viene eseguita quando esiste il sospetto di una patologia a livello dell’esofago, dello stomaco o del duodeno.

Tra le patologie più comuni riscontrabili nel corso di una gastroscopia, abbiamo:

  • esofagite da reflusso;
  • gastrite e ulcere gastroduodenali;
  • neoplasie;
  • morbo celiaco;
  • gastrite, ulcera gastrica, disfagia, odinofagia, varici esofagee e poliposi adenomatosa;
  • varici esofagee , comune sintomo di cirrosi epatica.

Altre volte la gastroscopia viene eseguita per monitorare l’evoluzione di una malattia già diagnosticata o per eseguire trattamenti effettuabili per via endoscopica, come la rimozione di polipi, la distensione di stenosi, l’arresto di emorragie o prelevare campioni di tessuto a scopo di biopsia (come nel caso della ricerca di per cercare Helicobacter Pylori, prima causa di gastrite ed ulcera).

L’esame utilizza una sonda sottile, chiamato gastroscopio, dotato al suo apice di una videocamera con fonte luminosa; attraverso la bocca il sondino viene introdotto nell’esofago delicatamente, per poi passare nello stomaco e nella prima parte dell’intestino tenue (duodeno).
Le immagini vengono poi analizzate su monitor.
Lo strumento può essere utilizzato sia per la diagnosi di patologie, sia per trattare problemi di varia natura (gastroscopia operativa).
Ad esempio, in presenza di un’infiammazione della mucosa o di un tumore nello stomaco o nel duodeno, tramite il gastroscopio può essere prelevato un campione di tessuto leso (biopsia).
In questo modo il campione potrà essere osservato attentamente al microscopio, ottenendo una diagnosi più accurata, utile anche per impostare la corretta terapia.

Gastroscopia: fa male?

L’esame può essere minimamente invasivo: in alcuni casi, se richiesto dalla situazione, vengono somministrati farmaci per una leggera sedazione, antidolorifici o tranquillanti per attenuare le sensazioni spiacevoli e rendere l’esame più confortevole per il paziente.

Al termine della gastroscopia il paziente può avvertire una sensazione di gonfiore addominale: se nelle ore successive alla gastroscopia dovessero sopraggiungere dolori addominali, crampi o  nausea è importante tenersi in contatto con i medico specialista.

Nel caso il paziente sia stato sottoposto a sedazione vi è l’impossibilità di tornare a casa guidando da soli: sarà necessario essere accompagnati.

Gastroscopia: come prepararsi all’esame?

In genere viene richiesto di presentarsi all’esame a digiuno. Inoltre, in alcuni casi specifici, viene richiesta la sospensione di assunzione di alcuni farmaci. E’ buona norma confrontarsi con il medico riguardo la propria storia clinica per mettere in atto tutte le accortezze necessarie.

Per qualsiasi domanda, in sede di prenotazione della visita, siete invitati a chiedere alla reception che saprà darvi informazioni dettagliate sulla base delle vostre singole esigenze.

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